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martedì 27 dicembre 2011

Tra un iPad e un calice di Pinot

Pasticceria Fiori, un cult per chi va in vacanza in Cadore. Quattro tavoli all'interno, fermarsi a degustare paste e' d'obbligo. Davanti a me due coppie giovani, rispettivamente con quattro iPad messi sul tavolino. Sguardi persi e concentrati sul da farsi. Nemmeno una sillaba, un ciao di cortesia.
Un iPhone all'improvviso sbuca da chissà dove e reclama il suo spazio. Fili, prese di corrente, pochi sorrisi, tutto molto professional.
Il silenzio accompagna i tasti frettolosi sulla tastiera dei tablet, si sente la crisi economica e c'e' molta meno gente in giro.
L'altra coppia accanto a me e' di una certa età. Lui ha ordinato un calice di Pinot nero e un cadorino, speck e formaggio cotto. Lei una cioccolata calda. Guardano in silenzio il sole che illumina l'Antelao, una delle roccie dolomitiche che ha i colori migliori. Degustano il buon vino in silenzio.
Sorridono. Hanno da raccontarsi. Beata vecchiaia.

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