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venerdì 2 dicembre 2011

Stefano Bollani: miracolo in Rai

Miracolo in Rai. Ieri, in tarda serata, come ben si addice ai programmi di rilevanza culturale che spesso sconfinano oltre la mezzanotte, ho visto e, soprattutto, ascoltato il bel programma che il pianista Stefano Bollani conduce tra parole (poche, per fortuna) e musiche. Bollani è un genio: musicista, compositore, virtuoso del suo strumento, anfitrione, ironico, si muove bene anche sotto i riflettori di una telecamera. Una trasmissione in Rai che parli di musica, e che spieghi la musica, qualsiasi, classica, folk, jazz, etnica, è già un evento. In questo caso evento e genialità vanno a braccetto: siamo di fronte a uno di più grandi pianisti jazz del mondo (basta ascoltare il recente Orvieto, il cd live registrato durante Umbria Jazz Winter a Orvieto in duo con Chick Corea per l'etichetta Ecm, per rendersi conto del talento del giovane italiano) che prova a mettersi in gioco, con la cultura, in un paese (il nostro) che, ahimé, mostra ultimamente scarso interesse per qualsiasi cosa che sia arte o cultura.
Con Stefano Bollani hanno suonato e cantato una strepitosa Irene Grandi (e chi l'avrebbe immaginata così a suo agio con i ritmi jazz-blues del trio di Bollani), un delizioso Elio, e poi, come per incanto, abbiamo ascoltato il clarinetto di Gabriele Mirabassi (altro genio mai apprezzato veramente nel nostro paese), la tromba di Paolo Fresu e, udite udite, le tablas di Trilok Gurtu.
Ai titoli di coda, ho fatto zapping. In Rai c'era Porta a porta, su La7 Piazza Pulita, e sul canale 504 di Sky Servizio Pubblico di Michele Santoro. Spread, pensioni, Ici. Gli stessi giornalisti di sempre, gli stessi politici, la stessa noia.
Forse, chissà, stavo solo sognando. Buonanotte, Italia.


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