Extra omnes. Fuori tutti. E da
tutto.
Da tutto ciò che infanga il nome di
Gesù.
Fuori dallo Ior, dagli intrallazzi
curiali, dalle ville papali, dai palazzi dorati dello stato pontificio.
Fuori da ogni anello piscatorio,
dalle scarpe rosse, dal bacio ai piedi del nuovo regnante, dall’inchino, dal
baciamano. Fuori dal papa re.
Fuori dalle commissioni pontificie
che non servono a niente, se non a prorogare l’uso del potere.
Fuori dall’ex Sant’Uffizio, dalle
prelature personali, da ogni ordine e grado, cavaliere o legionario, che
combatta in nome di Gesù Cristo.
Fuori gli ammiccamenti, i palpeggiamenti,
i pedinamenti di chi non sa esprimere la propria sessualità in modo chiaro e
trasparente.
Fuori dalle lettere segrete. Dai
confessionali e dalle pie penitenze.
Fuori i preti che non sanno
ascoltare i propri parrocchiani e poco gliene importa del territorio in cui
vivono. Fuori chi fa il catechista a vita e scambia il
ruolo di educatore per una scalata alla carriera. Fuori i vescovi che non sanno
essere padri, fuori i cardinali con l’auto blu.
Fuori i bilanci delle parrocchie e delle
diocesi, bene attaccati sulle mura delle chiese. E fuori i soldi per dire messa
ai defunti e il pizzo delle comunioni e delle cresime. Persino dei funerali.
Fuori le raccomandazioni, vanto e
antica usanza di chiese e priorati.
Fuori gli atei devoti. E i credenti
supini, incapaci di franco dialogo con la gerarchia ecclesiastica.
Fuori le riverenze medievali, il
nunzio, il card., il mons., il segretario di stato, il reverendissimo, sua
eccellenza, sua eminenza.
E dentro tutti. Davvero tutti.
Uomini e donne di ogni terra lontana
e vicina. Soprattutto, dentro le donne. Single, coppie di fatto, divorziati,
risposati, senza figli, con i figli, omosessuali, artisti, giocolieri,
funamboli, innamorati della Parola.
Dentro i laici credenti che
obbediscono in piedi.
Dentro i non credenti che
riceveranno misericordia.
Dentro i preti sposati, e il
diaconato alle donne.
Dentro gli organismi collegiali, e
l’idea che un’enciclica possa essere scritta con l’aiuto del popolo di Dio,
dentro le omelie della domenica.
Dentro Dio padre, certo. Ma dentro
anche Dio madre.
Dentro l’abbraccio con Pietro,
paterno e fraterno, amichevole, consolatorio, pieno d’amore.
Dentro il già e non ancora. Il già delle nostre
vite e il non ancora della
speranza che verrà.
Dentro il silenzio di un monastero,
il nascondimento di una preghiera, la sobrietà dell’incontro con l’altro.
Dentro la Risurrezione, l’avvenire
che modifica l’oggi e che ci rende tutti
liberi e uguali.
Dentro Gesù, figlio di Maria e
Giuseppe, immigrato clandestino ai tempi di Erode, nascituro di parte divina
accompagnato in una notte di stelle da musica straniera e da profumi di mirra.
Dentro la Chiesa, nostra casa e
rifugio.
Dentro il Concilio Vaticano II.
Senza se e senza ma.
Amen
Veni, creator Spiritus
RispondiEliminaSalvatore
Mi sa che uno che delira in questo modo del Concilio Vaticano II non c'ha capito granché...
RispondiEliminaChi non osa, forse non sa sognare. Grazie per l'attenzione e w il concilio Vaticano II
Elimina"E dentro tutti. Davvero tutti"
RispondiEliminaTi appoggio Giadis
federica
Amen!
RispondiEliminaGrazie, allora non sono fuori!
RispondiEliminachi scrive è rimasto indietro 100 anni e non conosce e non ama la Chiesa.
RispondiEliminanella nostra parrocchia tutte le offerte sono sempre state libere e l'accoglienza una priorità.
elena
Per fortuna rispetto a situazioni imbarazzanti ci sono realtà ecclesiali come la tua che sono un esempio di vita evangelica. Grazie
EliminaCiò che l'autore di questo articolon chiama Concilio Vaticano II non è il Concilio Vaticano II svoltosi effettivamente, ma è qualcosa che esiste solo nelle sue fantasie contorte. Farebbe meglio a darsi una svegliata ed una calmata
RispondiEliminaVorrei aggiungere alcuni altri che ritengono siano "dentro":
RispondiElimina1) i "diversamente credenti": agnostici, o aderenti ad altre religioni, o a nessuna religione, ma che NON sono gli ateisti, che sono fuori, purtroppo per loro, come i teisti.
2) i rifiutati da tutti: i più poveri e i più indifesi, come embrioni e feti (LEGALMENTE o ILLEGALMENTE ELIMINATI), bambini e anziani abbandonati, malati terminali (a rischio EUTANASIA), sfruttati in genere.
3) i costruttori, pazienti e silenziosi, di una politica nuova, di un'economia nuova, di una finanza nuova, tutte nel segno della fraternità universale.
Ti abrraccio, Fratello, nella speranza/certezza che Francesco I incarni tutte le nostre aspirazioni!
Umberto Bizzoccoli - ubizzoccoli@libero.it