Adesso
che tutta la stampa italiana ha scommesso su Angelo Scola e il suo pacchetto di
40 voti, sembra proprio che il Conclave sia breve nella durata e “quasi” certo
nell’indicazione del nuovo papa. Sembra, appunto. In realtà, quello che succede
nella Cappella Sistina spesso contiene dinamiche non solo numeriche, ma anche
spirituali e pastorali e comunque passa il concetto che è sempre affare loro, dei
porporati, mentre condividiamo il pensiero di Enzo Bianchi che in un post su
vaticaninsider ha scritto che ogni elezione del papa è invece affare nostro, cioè di tutta la Chiesa. E che i
cardinali rinchiusi in Conclave non possono non ascoltare le domande di
cambiamento che provengono dal popolo di Dio.
Oggi,
dunque, invece della conta, mi occupo di sogni sulla Chiesa. Come mi piacerebbe
che questa nostra Chiesa fosse realmente profetica, evangelicamente umana.
I
miei sogni hanno tre nomi: Luis Antonio Tagle, Sean O’Malley, Gianfranco
Ravasi.
Tagle,
arcivescovo di Manila e nato da madre cinese, è un giovane prete che mi affascina.
Mi è capitato di scambiarci due parole nell’ottobre scorso, esattamente la sera
prima che il papa ne annunciò la sua nomina a cardinale, durante una
chiacchierata organizzata dall’Azione cattolica italiana a via della
Conciliazione a Roma; lui era lì per via del Sinodo dei vescovi. È simpatico,
parla bene l’italiano, racconta il Vangelo con parole semplici e chiare, piace
ai giovani. Ha scritto, tempo fa, uno dei capitoli più importanti della Storia
del Concilio Vaticano II diretta da Giuseppe Alberigo e qualcuno, nel suo
paese, dice che è al passo con i
tempi, in particolare nell’uso del web e dei social network, è ricercato
speaker sui media e ha dimostrato di avere la mente di un teologo, l’anima di
un musicista e il cuore di un pastore. E non sopporta gli scandali che negli
ultimi anni hanno inferto un duro colpo alla Chiesa universale.
Il cappuccino e barbuto Sean O’Malley,
arcivescovo di Boston con origini irlandesi, sprizza energia da tutti i pori.
Ha preso la sua diocesi in un momento di forte imbarazzo per via dello scandalo
della pedofilia e in pochi anni ha fatto piazza pulita di chi aveva avuto
intrallazzi poco chiari. Un mastino del rigore etico, e un frate dal sorriso
compassionevole. Ha venduto gli immobili della sua diocesi per pagare coloro
che erano stati vittima dei pedofili, e lui stesso è andato a vivere in una residenza modestissima. Poliglotta e
dotato di forte appeal personale, non conosce le arti della mediazioni se non
quelle del lavoro pastorale e dell’annuncio del Vangelo con le “armi” della spiritualità.
E anche del web.
Gianfranco Ravasi forse è il più grande
biblista vivente. Coltissimo, collaboratore del card. Martini, anche lui
affascinato dalla rete globale, spiega da anni sia in tv che nei suoi libri la
bellezza della Parola. Da presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura ha
ideato il Giardino dei gentili, occasione di dialogo tra credenti e non
credenti. E non si è mai tirato indietro di fronte alle novità, spirituali e
teologiche, che si vanno ponendo all’interno della Chiesa.
Tagle, O’Malley, Ravasi: tre nomi per un
unico grande sogno. Affinché la Chiesa ripensi se stessa e faccia innamorare di
nuovo il mondo del Vangelo. Si può fare.
Caro Gianni, da pochi giorni seguo il tuo blog, visto sulla pagina facebook di don Gallo. Volevo solo scrivere per dirti che i tuoi sogni sono anche i miei, ho la stessa tipletta di preferenze, con una forte propensione dei primi due. Chissà che per una volta i nostri sogni coincidano con il Disegno di Dio.
RispondiEliminaSalvatore
lo spero anche io...grazie per l'ascolto
RispondiEliminaCondivido i sogni. Ma le previsioni? :)
RispondiEliminaNon ci resta che aspettare...
EliminaI sogni condivisi si avverano... Se si lotta in prima persona... Che questo coraggio mi animi... Anche questo è un mio sogno!
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