Prima
che i cardinali entrino in Conclave, una sbirciata ai numeri fa sempre comodo.
Quanti sono, cosa fanno, a chi appartengono, di chi sono amici. Questioni
matematica, più che di pronostici azzardati. Allora: i cardinali elettori, cioè
coloro che hanno il diritto di votare perché non hanno superato la fatidica
soglia di sbarramento degli 80 anni, sono 115. Uno di loro, il tedesco Walter
Kasper, ha compiuto 80 anni il 4 marzo e si è salvato per il rotto della cuffia
e quindi parteciperà al Conclave. Per eleggere il papa ci vogliono i due terzi
dei votanti: nel nostro caso ben 77 voti puliti. Tanti. E non semplici.
La
parte del leone la fa, come sempre, l’Europa con i suoi 60 grandi elettori.
L’Italia è in pole position con ben 28 votanti, seguita da Germania (6), Spagna
(5), Francia (4), Polonia (4), Portogallo (2), e altri 11 voti sparsi
soprattutto nelle repubbliche dell’est Europa. L’enorme continente americano ha
“solo” 33 voti: 11 gli Stati Uniti, 3 il Canada, 5 il Brasile, 3 il Messico, 2
l’Argentina e i restanti 9 diluiti soprattutto negli Stati del centro America.
Il continente nero, l’Africa, ha 11 porporati, di cui solo 2 ne ha la Nigeria,
mentre gli altri per ogni unità rappresentano gli Stati più importanti. L’Asia
ne ha 10, di cui l’India 5, mentre gli altri sono un libanese, un cinese, un
filippino, un vietnamita e uno dello Sri Lanka. L’Oceania 1.
Curiosità.
Sono 20 i cardinali esponenti di ordini
religiosi. La pattuglia più numerosa è quella dei salesiani con
i suoi 4 cardinali: Amato, Bertone, Farina, Rodriguez Maradiaga. Seguono i
frati minori francescani con 3: Amigo Vallejo, Hummes, Napier. Seguono i
domenicani con 2: Schonborn e Duka. Fanalino di coda i gesuiti con il solo
Bergoglio, e poi i lazzaristi (Rodé), i redentoristi (Terrazas), i cappuccini
(O’Malley), gli oblati (George), i sulpiziani (Ouellet), i membri dell’Istituto
di Schönstatt (Errazuriz Ossa) e i maroniti mariamiti (Rai).
Sul fronte delle amicizie influenti sta bene l’Opus Dei (Cipriani Thorne), Comunione e Liberazione (sebbene l’arcivescovo di Milano Angelo Scola abbia ultimamente preso un po’ di distanza dal gruppo fondativo del movimento), e movimento dei Focolari, Neocatecumenali e comunità di Sant’Egidio (simpatie soprattutto in Africa).
Sul fronte delle amicizie influenti sta bene l’Opus Dei (Cipriani Thorne), Comunione e Liberazione (sebbene l’arcivescovo di Milano Angelo Scola abbia ultimamente preso un po’ di distanza dal gruppo fondativo del movimento), e movimento dei Focolari, Neocatecumenali e comunità di Sant’Egidio (simpatie soprattutto in Africa).
Il
resto va oltre la matematica. Con una sola, ovvia, considerazione: per un
cristianesimo che cresce in America Latina e in Africa, la rappresentanza di
esso in Conclave è assai sproporzionata (in meno) rispetto a un’Europa in crisi.
L’impressione
è che anche di questo si parlerà a breve nel segreto della Cappella Sistina.
Questa espressione numerica immagino che corrisponda ai numeri dei cattolici nei vari paesi del mondo. Di conseguenza se in Italia ci sono 28 cardinali evidentemente , si tratta di un paesi cattolico. Non mi persuade troppo questa spiegazione, anche perchè il numero non giustifica la qualità e la intensità della fede. Comunque 28 cardinali sono troppi per un paese di circa 60milioni di anime. Non è che si voglia far del tutto per mantenere il primato romano della Chiesa, in tal caso la sua universalità c'è nella misura in cui Roma, fisicamente rimane centrale e per permettere questo c'è bisogno di una maggioranza numerica di cardinali.
RispondiEliminaLa storia è la storia, il soglio di Pietro è a Roma e non da un'altra parte ma, ora con la "globalizzazione" twitter e tutto il resto, questo Soglio di Pietro dovrebbe divenire , diciamo, "virtuale". Bello sarebbe proiettare ( fantasticamente ) un soglio di Pietro nel virtuale e così i conclavi futuri si svolgeranno on line e on line la Chiesa universale potrà trovare anche le sue vie.