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martedì 5 marzo 2013

Diario Vaticano 3 / I tre moschettieri


Sono loro, i tre moschettieri, l’ago della bilancia che peserà eccome sulla nomina del prossimo papa. Lo spagnolo Julián Herranz, esperto in diritto canonico, medico e psichiatra, è un cardinale di lungo corso che ha vissuto gran parte della sua vita affianco al fondatore dell’Opus Dei, José Maria Escrivà de Balaguer. Ai segreti, quindi, è ben abituato. Dello slovacco Jozef Tomko, prefetto emerito della Congregazione per l’Evangelizzazione dei popoli, il più anziano dei tre, c’è da dire che ha svolto sempre con dignità e silenzio i lavori che in curia gli sono stati affidati nel corso della sua lunga carriera tra le mura leonine. Dell’italianissimo Salvatore De Giorgi tanti ricordano che è stato arcivescovo di Palermo e assistente generale dell’Azione cattolica italiana, ma pochi forse sanno che in quanto a fedeltà alla cattedra di Pietro e a senso del dovere non lo batte nessuno. Un autentico mastino, ai quali denti non saranno sfuggiti i malcapitati avventori di Vatileaks e dintorni.
Benedetto XVI ha chiuso in cassaforte i risultati dell’inchiesta che i tre cardinali hanno condotto per suo conto, destinandola nelle intenzioni al futuro papa, ma già nelle Congregazioni generali i cardinali, elettori e non, hanno fatto capire che ne vogliono sapere di più. È loro diritto, spiegano, sapere cosa c’è dietro lo scandalo Vatileaks, perché ciò va a influire, e non potrebbe essere altrimenti, sull’elezione del nuovo papa.
Che si siano fatti avanti in questa richiesta (così come i rumors e alcuni vaticanisti danno per accettato) intanto tre eminenze importanti come l’austriaco Cristoph Schönborn, potente arcivescovo di Vienna, il tedesco Walter Kasper e l’ungherese Peter Erdö (tra l’altro considerato uno dei papabili), la dice tutta su quello che sta accadendo in queste ore in Vaticano. Sono tre nomi importanti non solo perché rappresentano l’ala europea non eccessivamente moderata né eccessivamente progressista, ma perché in passato sono stati i più critici verso il (mal)governo della curia. Non sopportano gli scandali, ma non sopportano soprattutto come questi siano stati “amministrati” in passato.
Che la verità si sappia, insomma. I tre cardinali moschettieri, della cui integerrima moralità nessuno ha dubbi, hanno un compito arduo e insieme profetico. Spiegare ai loro confratelli cosa è successo, affinché la Chiesa esca dai margini di una crisi senza eguali.
Qualcuno si arrabbierà, qualcun altro affilerà le armi per la battaglia in Conclave. Ma lo Spirito Santo, stavolta, avrà libero accesso dalla porta secondaria della Relationem, e soffierà in modo impetuoso. 
Che non sia proprio Lui, affianco ai tre moschettieri, il giovane e baldo D’Artagnan. 

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