Visualizzazioni totali

venerdì 20 dicembre 2013

Il nuovo che avanza e il mio venticinque


Durante l’attesa del Natale mi fa compagnia sonora e spirituale Officium. Un miracolo, quel disco di Ecm. Spesso accarezza, in sottofondo, le chiacchiere degli amici che vengono a trovarmi nella mia dimora. I canti antichi dell’Hilliard Ensemble sembrano abbracciare il sax stranulato e sognante, e per nulla jazzy, di Jan Garbarek. Fanno danza insieme.
Non è solo un buon prodotto discografico, Officium. È molto di più. È la dimensione dello spirito che trova posto all’inatteso. È il vecchio che non ha paura del nuovo. Da ciò nascono scintille di pura poesia, persino un nuovo ethos fatto di spirito e materia, sicuramente inni di lode al sacro e al profano. O, ancora meglio, al cielo e alla terra.
Penso spesso al miracolo di Officium, proprio oggi che mi ritrovo tra le mani L’infinito viaggiare di Claudio Magris. Saranno le atmosfere nordiche e rarefatte di Garbarek, sarà il Danubio e il Caffè San Marco del triestino Magris, sarà che ogni viaggio geografico è anche viaggio interiore, viaggio dell’anima, la lezione che ne traggo ogni volta è che il futuro da desiderare non ha paura di scoprire nuovi mondi.
Ogni viaggio nell’Oltre, è anche compiuto a piedi. E ogni buon suono contemporaneo ha anche il sapore dell’antichità.
Ecco perché il mio venticinquedidicembre non ha paura del nuovo che avanza. In politica, nella società, nella costruzione di un nuovo ethos condiviso e sognato. Anzi, a dirla tutta, questa musica, questa lettura e questi viaggi mi avvolgono in un desiderio di avvenire che non solo non ha paura dell’Oltre e dell’inaspettato, ma si attende molto da esso.
Il nuovo mi appartiene. Per adesso, almeno, ascoltiamolo.


ps: buon venticinque, dunque, a tutti gli amici sul web. È stato, il 2013, un anno duro, ma bello. Ho cercato di raccontarlo a mio modo. Il 14 gennaio uscirà Sopra ogni cosa. Il Vangelo laico di Fabrizio De Andrè nel testamento di un profeta, il libro che ho curato personalmente con don Andrea Gallo poco prima che lui morisse, il 13 marzo uscirà Chiesa anno zero. Una rivoluzione chiamata Francesco e avete capito di chi parlo, il 2 maggio uscirà invece Il vento soffia dove vuole. Un monaco racconta, un libro scritto a quattro mani con il priore di Camaldoli, dom Alessandro Barban. E, infine, sempre a Pasqua, spero di potere presentare il mio nuovo disco con il progetto Teeg (Trans Europe Express Group).
E, adesso, un po’ di vacanze…siamo in cammino.

Nessun commento:

Posta un commento