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martedì 5 agosto 2014

Diario d'agosto/5. Ho visto la Madonna, dopo colazione


Visita a Medjugorje dal 30 agosto al 5 settembre organizzata, tecnicamente, da un’agenzia di viaggi ma con la guida spirituale di un prete che tra l’altro è il responsabile dell’Ufficio Pellegrinaggi di una diocesi del nord est. La notizia, apparsa sul giornale diocesano, appare all’improvviso ai miei occhi nel mio ritiro cadorino.

Trascrivo il trafiletto, così come appare nel giornale e nel profilo facebook dell’interessato.
II, III giorno Medjugorje-Mostar.
Salita facoltativa sulle colline delle apparizioni (Krizevac e Podbrdo), incontro con alcuni veggenti (se presenti e disponibili) e visita ad alcune comunità ecclesiali presenti a Medjugorje per ascoltare le loro testimonianze. Eventuale escursione a Mostar. Prima colazione, pranzo cena e pernottamento in albergo.
IV giorno.
Medjugorje e Ragusa. Prima colazione. Quindi dopo aver assistito all’apparizione della Madonna ai piedi del Podbrdo, partenza per Ragusa…

I miracoli, si sa, non conoscono obiezioni o dubbi. Nemmeno quelli della Commissione d’inchiesta internazionale sulle apparizioni di Medjugorje capitanata dal card. Camillo Ruini e che proprio nello scorso gennaio ha consegnato il suo rapporto nelle mani di uno scettico Bergoglio. Ufficialmente non si può dire, ma nei corridoi vaticani filtra non da ora la voce che qualcosa non torni nell’”affaire” Medjugorje. Ricordiamo i fatti: dal 24 giugno 1981, nella piccola località della Bosnia Erzegovina, la Madonna apparirebbe (il condizionale è d’obbligo…) a sei veggenti, Vicka Ivanković, Mirijana Dragičević, Marija Pavlović, Ivan Dragičević, Ivanka Ivanković e Jakov Čolo. Nel 2010 Benedetto XVI affidò a una Commissione internazionale, presieduta appunto dal cardinale Ruini e composta da diciassette membri provenienti da tutto il mondo (porporati, vescovi, teologi e psicologi scelti tra i massimi esperti di mariologia e apparizioni) il compito di approfondire il fenomeno Medjugorje. Il lavoro è durato più di tre anni. Ora il dossier è nelle mani della Congregazione per la dottrina della fede, che deciderà il da farsi. Si prevedono, comunque, per la divulgazione del contenuto del dossier, tempi biblici. E si capisce il perché.
Ma, oltre ciò, è utile soffermarsi sul programma di viaggio in oggetto. La salita per vedere le apparizioni è facoltativa (in realtà il popolo dei fedeli non vede proprio nulla, i soli deputati a vedere la Madonna sono appunto i veggenti). Ma come, uno va fino a Medjugorje, con tutto quello che costa, e non fa lo sforzo di assistere al prodigio per colpa di una salitella? Poi, l’incontro con alcuni veggenti, cuore del viaggio, non è sicuro che succeda perché i veggenti potranno non essere presenti e disponibili. Ma, allora, si chiede il cronista, se non sono presenti vuol dire che non ci sono. E se non ci sono, chi la vede la Madonna? Il popolo dei fedeli? No, questo è impossibile. E allora chi la vede? Nessuna risposta al quesito, buio pesto. Ma la chicca del programma è il IV giorno, quando, dopo la prima colazione, si assisterà (veggente ovviamente presente…comunque vada un veggente lo si trova disponibile), all’apparizione della Madonna.
Nel frattempo, però, ed è giusto che i pellegrini lo sappiano, tantissime diocesi italiane hanno proibito ufficialmente viaggi organizzati a Medjugorje. In poche parole: le parrocchie non possono organizzarlo. Chissà perché.

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