Durante
l’attesa del Natale mi fa compagnia sonora e spirituale Officium. Un miracolo, quel disco di Ecm. Spesso accarezza, in
sottofondo, le chiacchiere degli amici che vengono a trovarmi nella mia dimora.
I canti antichi dell’Hilliard Ensemble sembrano abbracciare il sax stranulato e
sognante, e per nulla jazzy, di Jan
Garbarek. Fanno danza insieme.
Non
è solo un buon prodotto discografico, Officium.
È molto di più. È la dimensione dello spirito che trova posto all’inatteso. È
il vecchio che non ha paura del nuovo. Da ciò nascono scintille di pura poesia,
persino un nuovo ethos fatto di spirito e materia, sicuramente inni di lode al
sacro e al profano. O, ancora meglio, al cielo e alla terra.
Penso
spesso al miracolo di Officium,
proprio oggi che mi ritrovo tra le mani L’infinito
viaggiare di Claudio Magris. Saranno le atmosfere nordiche e rarefatte di Garbarek,
sarà il Danubio e il Caffè San Marco del triestino Magris, sarà che ogni
viaggio geografico è anche viaggio interiore, viaggio dell’anima, la lezione
che ne traggo ogni volta è che il futuro da desiderare non ha paura di scoprire
nuovi mondi.
Ogni
viaggio nell’Oltre, è anche compiuto
a piedi. E ogni buon suono contemporaneo ha anche il sapore dell’antichità.
Ecco
perché il mio venticinquedidicembre
non ha paura del nuovo che avanza. In politica, nella società, nella
costruzione di un nuovo ethos condiviso e sognato. Anzi, a dirla tutta, questa
musica, questa lettura e questi viaggi mi avvolgono in un desiderio di avvenire
che non solo non ha paura dell’Oltre e dell’inaspettato, ma si attende molto da
esso.
Il
nuovo mi appartiene. Per adesso, almeno, ascoltiamolo.
ps: buon venticinque, dunque, a tutti gli
amici sul web. È stato, il 2013, un anno duro, ma bello. Ho cercato di
raccontarlo a mio modo. Il 14 gennaio uscirà Sopra ogni cosa. Il Vangelo
laico di Fabrizio De Andrè nel testamento di un profeta, il libro che ho curato personalmente con don Andrea Gallo poco prima che
lui morisse, il 13 marzo uscirà Chiesa anno zero. Una rivoluzione chiamata
Francesco e avete capito di chi parlo, il
2 maggio uscirà invece Il vento soffia dove vuole. Un monaco racconta, un libro scritto a quattro mani con il
priore di Camaldoli, dom Alessandro Barban. E, infine, sempre a Pasqua, spero
di potere presentare il mio nuovo disco con il progetto Teeg (Trans Europe
Express Group).
E, adesso, un po’ di vacanze…siamo in
cammino.
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