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venerdì 27 dicembre 2013

A lume di candela

Un balzo indietro negli anni. Di parecchi anni. Per 40 ore il Cadore è tornato al passato, per colpa di un traliccio di alta montagna che non ha saputo reggere a quella neve improvvisa carica di pioggia e vento. Tutti senza energia elettrica. Niente riscaldamenti, niente luce, niente web, niente comunicazioni con il resto del mondo, niente soprattutto cellulari.
Una pacchia. I turisti impazziti, io di gioia. 
Mi ritengo fortunato. La mia generazione ha fatto appena in tempo a scoprire il sapore dell'acqua calda riscaldata al focolare, le stufe a legno, i fagioli cotti al camino, quel freddo tosto ma bello che incuteva rispetto ogni volta che andavamo a trovare i nostri zii in campagna e ci ritrovavamo in stanze buie e sobrie ad avvolgerci nelle coperte di lana. Il senso della festa, della brace e del calore, della notte e della neve che è meglio guardarla dalla finestra, dei racconti di lupi e fattucchiere, di battaglie vinte e di guerre perse, di partigiani e banditi, di donne benedette agli occhi di Dio, del latte appena munto alle cinque di mattina.
Io ho avuto la fortuna di vedere. Di annusare, ascoltare, di tenere freddo. Di stare in silenzio, quando gli adulti raccontavano davanti al vino che riscalda e alle lampade a olio. So accendere un fuoco. Credo di essere uno dei pochi romani che ha un camino in casa.
Ecco perché queste 40 ore passate in Cadore mi hanno rallegrato assai. Ho perfino cominciato a leggere un romanzo a lume di candela, non mi accadeva da anni. Ho imbracciato la mia chitarra, per una volta tanto senza jack. Mi è sembrato bellissima, la mia chitarra unplugged.
Il telefono era muto. Il web non esisteva. La tv un oggetto non pervenuto. Ho acceso il fuoco con la legna del bosco vecchio, bastava. Ho bevuto, mangiato, scambiato parole e silenzi. Bastava. La casa ha accettato quel poco di calore che usciva dal camino.
Per 40 benedette ore solo il rumore del fiume di fronte casa mi ha tenuto compagnia. E i rumori e le orme del cervo che scende di notte a valle per cercare cibo.
Ben trovata, Italia.

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