Poche
ma certe considerazioni dopo il turno elettorale.
- - che la pancia vera degli italiani sia di destra,
pardon…moderata!, lo sappiamo da sempre. È il ventre che non vuole regole, se
non quelle che gli pare, le proprie. Che non accetta l’idea di bene comune.
Ricordo ai più giovani che all’indomani della seconda guerra mondiale, ci
mancava poco che vincesse (di nuovo) la monarchia dopo il disastro della
guerra. Che il Pdl abbia avuto il successo che ha avuto dopo che ha governato
malamente il paese per tanti anni, è incredibile agli occhi degli stranieri e
forse alle analisi sociologiche, ma non a noi italiani. Appunto. Questa è la
pancia degli italiani, quella che la tanto bistrattata Dc aveva ingabbiato ad
arte. Per il bene del paese.
- - che un’opposizione forte rispetto al modello
berlusconiano non si sia riusciti a costruirla negli anni, anche questo è
incredibile. Un’opposizione culturale, prima ancora che politica. Con i
risultati che stiamo vedendo.
- - che l’aver accettato passivamente un anno di
governo Monti come se fosse la panacea di tutti i mali, è stato un errore
clamoroso. C’è un costo sociale ed economico altissimo che una parte
consistente di questo paese, e cioè la classe media, sta pagando in modo
salato. L’Imu, così come tratteggiata dal governo dei tecnici, ad esempio, è
l’apice di come l’ingiustizia economica entri a far parte in modo “democratico”
insieme al “fai da te” fiscale.
Il
futuro ora è segnato. All’impossibilità di avere in Italia un centrodestra
moderato e liberale, si aggiunge un’altra certezza, e cioè quella di costruire
una forza di centro-progressista libera finalmente di retaggi ideologici.
Uomini
e donne nuovi, senza Chiese né appartenenze. C’è un giovanotto toscano che
potrebbe incarnare questo cambiamento. Proviamoci.
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