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lunedì 9 luglio 2012

Il cammino per Santiago


Ieri sera ho visto un film, Il cammino per Santiago. Credo sia ancora per poco nelle sale cinematografiche, eravamo pochissimi spettatori in sala ma dal bisbiglio durante la proiezione si capiva che i presenti avevano “fatto” il cammino per Santiago di Compostela.
Il film è commovente. Bello, sobrio, ottima musica, caldi colori, fotografia impareggiabile, attori intelligenti e mai invadenti. Ma quello che mi è rimasto impresso è il blues dell’anima che batte forte a ogni ripresa effettuata nel film, così come a ogni passo o pedalata effettuata nel Camino vero e proprio. Non so perché, ma il Camino ti rimane dentro per sempre.
Con me c’erano due amici, diciamo agnostici. Mi hanno chiesto subito quale volo portasse a Santiago, vogliono intanto andarci per un weekend. Non è poco.
Diretto da Emilio Estevez e interpretato dal padre Martin Sheen, il film rappresenta anche un ritorno della famiglia Estevez alla terra di origine (la Galizia). Il padre dell’attore Martin Sheen, nel 1914, emigrò da Salceda de Caselas per gli Stati Uniti.
E poi c’è la musica galiziana, stupenda. I paesaggi mai dimenticati della meseta spagnola, gli incontri lungo i sentieri, lo zaino, la fatica, il sudore, le cattedrali, i templari. E uno strano spirito che aleggia su chi intraprende il Camino.
Se sia Dio non lo so. Ma è qualcosa che gli va vicino.

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