Mi viene da pensare al peccato di omissione di "buona speranza" che in questi anni questo Paese ha compiuto contro se stesso. Dobbiamo davvero ricominciare da lì: trasmettere, di padre in figlio, questo sottile filo rosso che accomuna la storia degli uomini e delle idee che hanno incarnato il bene e il sogno di un'Italia migliore. Una "buona speranza", laica e cristiana insieme, fede e bene comune, bellezza del creato e rispetto delle regole.
Abbiamo davvero perso del tempo, rincorrendo facili chimere al passo con i tempi.
Ricominciare da lì, dalla terra dei nostri padri, dal "gomitolo dell'alleluja", come avrebbe detto il mio maestro Paolo Giuntella.
Ostinatamente. In direzione ostinata e contraria (al vento di oggi). Ritessendo memoria collettiva e tessuto civile, diritti e doveri di cittadinanza. E non possiamo nemmeno permetterci il lusso di perdere altro tempo.
Io ci credo.
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